Richiesta di vino dealcolizzato e a bassa gradazione alcolica: tra tendenze, normative europee ed espansione del mercato

Corbelli Oreste
Corbelli Oreste
September 23, 2024
11 min di lettura
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Giovani che bevono vino dealcolizzato - Il logo di QRFox e-Label

Movimento dei Vini Dealcolati e a Basso Contenuto Alcolico: Navigare tra Tendenze, Normative ed Espansione del Mercato

Il mercato del vino sta attraversando una trasformazione significativa con la crescente domanda di vini parzialmente dealcolati e dealcolati. Questo movimento, spinto dall’aumento della domanda dei consumatori, ha portato i legislatori europei a rivedere e integrare le normative sui prodotti vitivinicoli, permettendo ai produttori della comunità europea di realizzare e commercializzare vini con un contenuto alcolico inferiore rispetto a quello precedentemente consentito.

Il Regolamento (UE) 2021/2117 del 2 dicembre 2021, parte della nuova PAC 2023-2027, ha modificato il Regolamento (UE) 1308/2013 ("Ocm Unica"), stabilendo le condizioni per la produzione e la vendita di vini dealcolati o parzialmente dealcolati. Questo regolamento ha anche definito i processi autorizzati per la loro produzione, basandosi sulle risoluzioni OIV più recenti. Tuttavia, è importante notare che per i vini con una denominazione di origine protetta (DOP) o un’indicazione geografica protetta (IGP), i legislatori europei hanno autorizzato solo la dealcolazione parziale, al fine di preservare le caratteristiche distintive di questi vini di alta qualità. I disciplinari di produzione dovranno essere aggiornati per riflettere questo cambiamento

Le Tendenze dei Consumatori che Guidano il Movimento

L’aumento della domanda di vini dealcolati e a basso contenuto alcolico riflette un cambiamento nelle preferenze dei consumatori, sempre più alla ricerca di prodotti che offrano nuove esperienze di consumo. Il settore vinicolo sta rispondendo con un’ampia varietà di opzioni per soddisfare le esigenze di un pubblico in evoluzione. L’interesse verso i vini con un contenuto alcolico ridotto è cresciuto, poiché questi prodotti consentono ai consumatori di godere della qualità e della complessità del vino tradizionale in un’ampia gamma di contesti, offrendo maggiore versatilità.

Questa tendenza non è una semplice moda passeggera; rappresenta un cambiamento più profondo nelle abitudini di consumo. Le nuove generazioni, in particolare, cercano vini che rispecchino i loro gusti e stili di vita moderni, mantenendo un focus sulla qualità e sul piacere del vino.

Politiche che Espandono il Mercato

Oltre alle tendenze dei consumatori, i quadri normativi stanno giocando un ruolo chiave nel plasmare il futuro dei vini dealcolati e a basso contenuto alcolico. Le politiche europee stanno affrontando la necessità di una maggiore chiarezza nell’etichettatura e di standard per questi prodotti. In paesi come l'Italia, dove il vino è profondamente radicato nella cultura, l'introduzione di regolamentazioni per la produzione e la vendita di vini dealcolati o parzialmente dealcolati ha aperto nuove opportunità per i produttori.

Un aspetto cruciale di questi cambiamenti normativi riguarda la definizione di "vino." Secondo la legge attuale (Regolamento (CE) n. 491/2009 e Regolamento (UE) 1308/2013), il vino è definito come un prodotto ottenuto dalla fermentazione alcolica di uve fresche, con un contenuto minimo di alcol dell’8,5%. Questo solleva la questione se un prodotto dealcolato possa ancora essere definito "vino" o se debba essere usata una denominazione diversa. Per affrontare questo aspetto, il legislatore ha stabilito che i prodotti sottoposti a processi di dealcolazione devono essere etichettati come "vino dealcolato" o "vino parzialmente dealcolato," a seconda del grado di riduzione dell’alcol.

Opportunità di Mercato e Prospettive Future

Il mercato dei vini dealcolati e a basso contenuto alcolico è in rapida espansione, con previsioni di crescita costante nei prossimi anni. Oltre alla crescente domanda dei consumatori, l’industria vinicola si sta adattando a questa tendenza, vedendola come un’opportunità per raggiungere nuovi pubblici. I produttori stanno investendo in tecnologie e perfezionando i processi per mantenere la complessità e i profili aromatici che i consumatori si aspettano, nonostante il ridotto contenuto alcolico.

Con la crescente consapevolezza dei benefici di uno stile di vita moderato e privo di alcol, si prevede che il mercato di questi vini continuerà ad espandersi. La sfida per i produttori sarà continuare a innovare senza compromettere l’esperienza culturale e sensoriale che rende il vino così speciale. Trovare questo equilibrio sarà la chiave del successo a lungo termine del movimento dei vini dealcolati e a basso contenuto alcolico.

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Tecniche di Dealcolazione

Il Regolamento (UE) 2021/2117 ha introdotto nuove disposizioni nell'Allegato VIII, Parte E, relative ai "Processi di dealcolazione." Per i prodotti elencati nell'Allegato VII, Parte II dell’Ocm Unica—come il vino, il vino spumante e il vino frizzante—i processi autorizzati permettono la rimozione parziale o completa dell’etanolo. Tra i processi autorizzati rientrano:

  • Evaporazione parziale sottovuoto;
  • Tecniche a membrana;
  • Distillazione.

Tuttavia, questi processi di dealcolazione non devono causare difetti organolettici nel prodotto finale. Inoltre, la Commissione ha sottolineato che combinare l’arricchimento—ovvero l’aumento dello zucchero per incrementare il contenuto alcolico—con la dealcolazione è contrario ai principi fondamentali dell’enologia. Pratiche opposte come queste non sono consentite, poiché compromettono l’integrità del vino e del processo produttivo.

L'Arricchimento Esclude la Dealcolazione

La recente Comunicazione della Commissione Ue (C/2024/694) ha fornito ulteriori chiarimenti sulle pratiche enologiche, affrontando la questione dell’incompatibilità tra l’aumento del contenuto di zuccheri nel mosto (arricchimento) e la successiva rimozione dell’alcol (dealcolazione). Il Regolamento (UE) 2021/2117 aveva già evidenziato l’incoerenza di arricchire il contenuto alcolico del vino per poi rimuoverlo. La Commissione ha confermato che queste due pratiche—arricchimento e dealcolazione—non possono essere svolte contemporaneamente. Questo divieto si estende non solo al mosto, ma anche ad altri prodotti pre-vino, come l’uva fresca o il vino nuovo ancora in fermentazione destinato a diventare vino dealcolato.

Il principio alla base di questa regola riflette un concetto generale dell’enologia: non sono ammesse pratiche con obiettivi opposti. Questa questione è particolarmente rilevante per i produttori tedeschi, poiché gran parte del vino di base prodotto in Germania avviene tramite arricchimento. La regola conferma che i vini ottenuti attraverso arricchimento non possono essere sottoposti a dealcolazione, in linea con le normative enologiche più ampie che vietano pratiche contraddittorie.

Il Termine di Conservazione in Etichetta

A partire dall'8 dicembre 2023, i prodotti vinicoli dealcolati con un contenuto alcolico inferiore al 10% dovranno includere una data di scadenza sull’etichetta, in conformità con il Regolamento (UE) 1169/2011. Questa misura si aggiunge all’obbligo di etichettare il prodotto come "vino dealcolato" o "vino parzialmente dealcolato," per garantire la massima trasparenza e chiarezza per i consumatori.

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